Efficacia e sicurezza del vaccino anti-meningococco B confermate da una meta-analisi pubblicata su Lancet, con il contributo di ricercatori della Sapienza.

È stata recentemente pubblicata su Lancet Infecious Diseases una meta-analisi su sicurezza ed efficacia del vaccino contro il Meningococco B, a cui hanno contribuito ricercatori della Sapienza Università di Roma. L’analisi ha analizzato in modo aggregato i risultati dei 20 studi scientifici sperimentali eseguiti finora sul vaccino, su un campione totale di oltre 6000 bambini e adolescenti, mostrando una risposta anticorpale contro tutti gli antigeni batterici testati in oltre il 90% dei partecipanti a 30 giorni dall’ultima dose. Per due degli antigeni, dopo circa sei mesi è stata evidenziata una riduzione della risposta anticorpale, che ha mostrato, però, di tornare a livelli elevati dopo una dose “booster”. Il profilo di sicurezza del vaccino è apparso buono, con un’incidenza di eventi avversi gravi inferiore allo 0,6%. In nessuno studio si sono verificati eventi che abbiano posto a rischio la vita dei vaccinati, o creato disabilità permanenti.

Il vaccino anti-meningococco B è in grado di proteggere bambini e adolescenti dalle meningiti di tipo B: lo dimostra la prima analisi aggregata (meta-analisi) pubblicata sulla più importante rivista al mondo del settore, Lancet Infectious Diseases, su sicurezza ed efficacia del vaccino. Lo studio (click qui per visualizzare l'articolo) è stato condotto da un gruppo internazionale, coordinato dal Prof. Lamberto Manzoli (Università degli Studi di Ferrara), del quale hanno fatto parte ricercatori della Sapienza Università di Roma, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Università di Stanford e della Asl del Sud Tirolo.

L’analisi ha incluso i dati di tutti e 20 gli studi scientifici sperimentali eseguiti sinora sul vaccino, per un campione totale di oltre 6000 tra bambini e adolescenti. Trenta giorni dopo il ciclo primario di vaccinazioni, oltre il 90% dei partecipanti ha mostrato una risposta anticorpale contro tutti gli antigeni batterici testati, responsabili di circa la metà delle meningiti epidemiche. Per due degli antigeni, tuttavia, dopo circa sei mesi dal ciclo primario la protezione si riduce, per tornare – e rimanere – a livelli molto elevati dopo una ulteriore dose (cosiddetta “booster”). Anche due sole dosi nei bambini hanno mostrato di conferire un alto livello di protezione, ma per mantenere tale protezione nel tempo sono necessarie più dosi.

Il profilo di sicurezza del vaccino è apparso buono, con un’incidenza di eventi avversi “seri” inferiore allo 0,6%. Sebbene la frequenza di effetti collaterali sia stata leggermente superiore ai controlli, in nessuno studio si è verificato alcun evento che abbia posto a rischio la vita dei vaccinati, o creato disabilità permanenti.

Secondo Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità “i risultati ottenuti sono di grande importanza, perché confermano la sicurezza ed utilità del vaccino per il controllo delle epidemie da meningite di tipo B. Confortano noi tecnici e, spero, anche i cittadini, sul percorso intrapreso in questi ultimi anni”.

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