COVID-19 - La vaccinazione anti-SARS-CoV-2 in gravidanza
Il 15 giugno 2021 il Centers of Disease Control and Prevention (CDC)ha pubblicato un report riguardante la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nelle donne in gravidanza, autorizzata in via emergenziale negli Stati Uniti.
Ormai è noto che il rischio di malattia severa e morte per COVID-19 è più elevato nelle donne in gravidanza rispetto alle coetanee, come risulta essere aumentato il rischio di complicanze durante la gestazione e di parto pre-termine.
L’analisi, condotta dal dicembre 2020 al maggio 2021, ha riguardato un totale di 135.968 donne incinte, delle quali il 16,3% ha ricevuto almeno una dose di vaccino durante la gravidanza, evidenziando una maggior aderenza alla vaccinazione da parte di donne di etnia caucasica e di età compresa tra i 35 e i 49 anni.
I vaccini più utilizzati per la popolazione analizzata sono stati Pfizer-BioNTech (8,7%), Moderna (7,0%) e Janssen (0,6%).
Ad oggi la copertura vaccinale di questa categoria di pazienti risulta bassa, probabilmente a causa della scarsità dei dati di sicurezza disponibili sulla vaccinazione anti- SARS-CoV-2 in gravidanza al momento dell’autorizzazione al loro uso e del conseguente timore di danni al feto e alla madre. L’esiguità dei dati è da attribuire al fatto che le donne incinte sono state escluse dagli studi clinici in fase di pre-autorizzazione.
Tuttavia, con l’avanzare della campagna vaccinale, si è verificato un aumento dell’aderenza delle donne incinte dovuto alla loro maggiore eleggibilità ed all’incremento della disponibilità dei vaccini, nonché alla valutazione del rischio aumentato di complicanze gravi da infezione di SARS-CoV-2 e di malattia severa COVID-19 in stato di gravidanza.
Dalle prime analisi del CDC sui dati di sicurezza non sono emerse segnalazioni riguardanti donne incinte vaccinate e i loro figli, che sono stati comunque monitorati nel tempo, soprattutto se la vaccinazione si è verificata nel primo o secondo trimestre di gravidanza.
Alcuni dati dimostrano, a sostegno di un ruolo protettivo anche per il neonato, che la vaccinazione in gravidanza comporta il trasferimento di anticorpi tramite placenta e la loro presenza nel latte materno.
Sicuramente, con il passare del tempo e con il proseguimento della campagna dovrebbe aumentare la copertura vaccinale anche tra le donne incinte, fornendo ulteriori dati relativi alla sicurezza e all’efficacia dei vaccini anti-COVID-19 in gravidanza, anche in virtù del rapporto rischio/beneficio che attenziona l’importanza di sottoporre a vaccinazione questa categoria di donne e di sensibilizzare la popolazione a riguardo, in modo da creare fiducia e garantire l’aderenza delle vaccinande.